giovedì 12 aprile 2012

George Carlin - Salvare il pianeta

Cosi', tanto per dire. :)

10 commenti:

  1. Minchia! Una bella provocazione per rimettere le cose in prospettiva.

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  2. In effetti qualche volta 'sta cosa l'ho pensata pure io. Saremo noi a sparire, non il pianeta, né tantomeno la vita sulla Terra.
    Ottimo spunto di riflessione.

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  3. Ma infatti! La Terra è sopravvissuta ai dinosauri e sopravviverà anche a noi. Probabilmente ricomencerà partendo dalle api... quindi tutte donne e qualche fuco.

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  4. Non sono d'accordo. Non voglio fare il troll della situazione, sia chiaro. Ma questo è un pezzo che non va oltre lo scopo per cui è stato pensato: far ridere. O almeno la prima parte.
    Il fatto che esistano specie in via d'estinzione non è mai stata una minaccia in sè. Dispiace contraddire Carlin ma nessun ambientalista che parli con criterio sostiene questo. Il punto è la velocità con cui succede: stiamo intaccando la biodiversità del nostro pianeta ad un ritmo a cui la natura non è abituata. La causa siamo noi, il nostro uso selvaggio di risorse ed ecosistemi e il dissesto climatico (rapido e improvviso, rispetto ai precedenti stravolgimenti geologici) che generiamo. Il resto sono solo balle utili per vivere sereni con la nostra coscienza.

    Sulla seconda parte e "Save the planet".
    A me sembra palese che salvare il pianeta va inteso come "facciamo in modo che questo continui ad essere un posto ospitale in cui vivere". E' un appello valido in primis per noi. Certo che la Terra considerata come ammasso roccioso "sopravviverà". Ma non come noi la conosciamo, non nelle condizioni adatte alla nostra esistenza. Che sia il sistema a liberarsi di noi o il nostro stesso intento autodistruttivo non fa grossa differenza. Questo toglie valenza alle questioni ambientali?

    http://scorcidoblog.blogspot.it/

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    1. Ovvio che voleva far ridere, era il suo lavoro.
      Dubito che il fu Carlin avesse intenzioni di diventare un capopopolo.
      Sono cose che non fanno, i comici.
      Qualcuno vede le cinque stelle, ma son casi...

      Si continua a parlare di tutto come se esistesse una coscienza, in questo.
      Lo fa Carlin attribuendo alla Terra l'interesse a mantenere in vita questo cul-de-sac evoluzionistico che è la razza umana per avere la plastica o per inventarsi un virus, lo fa l'ambientalista con criterio' parlando di 'ritmi non sostenibili'.
      Bon, sta scritto dove che il fatto che la produzione di anidride carbonica di questi ultimi cent'anni (una scureggetta, in quattro miliardi di anni) sia 'rapida', inusuale, mai vista? Che sia imprevista, sbagliata, non accettabile?
      Non accettabile da chi? Da un sasso che gira attorno al sole? I sassi decidono se gli piace il muschio che gli nasce sopra? Da quando?

      E Terra Been through earthquakes, volcanoes, plate tectonics, continental drift, solar flares, sun spots, magnetic storms, the magnetic reversal of the poles…hundreds of thousands of years of bombardment by comets and asteroids and meteors, worlwidefloods, tidal waves, worldwide fires, erosion, cosmic rays, recurring ice ages" - sai il disboscamento della foresta amazzonica che roba gli fa.

      Tuttavia, coglie il punto: l'"ambientalista che parli con criterio".
      Punto dolente, tanto che c'è da precisare.
      Perché di ambientalisti il cui massimo problema è non avere abbastanza piste ciclabili e spazio per la Volvo per non volersi trovare 'leggermente scomodi' ce n'è a pacchi.
      Dentro per dentro, se farsi venire il dubbio se ci si è o ci si fa, sull'ambiente, il monologo male non fa.

      Il problema è della razza umana e basta - ed è sostanzialmente un problema filosofico: non ci sono stati dibattiti tra Dodi sull'estinzione, si sono estinti e basta.
      Noi lo sappiamo, stiamo facendo un sacco di pollaio attorno al problema - e ci stiamo comunque estinguendo.
      Ci stiamo estinguendo coniugato al riflessivo, cioè stiamo attivamente lavorando per estinguerci (non possiamo dare neanche colpa a un meteorite)

      Alla Terra, se ci suicidiamo o no, importa poco.
      Vista da questa prospettiva meno uomo-centrica, la questione è un filo diversa.
      Non toglie valenza, aggiunge la prospettiva che non arriverà la cavalleria e l'happy ending come nei film. O ci salviamo sul serio da noi, o ciccia.
      Dici poco, per le questioni ambientali.

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    2. Sembra che non la pensiamo troppo diversamente.
      Il punto però non è la Terra. Non è l'ammasso roccioso che orbita attorno al Sole. Probabilmente continuerà a farlo finchè la stella non si spegnerà e forse anche dopo, completamente indifferente ai nostri affanni umani. Sul fatto che una prospettiva umano-centrica sia superficiale e limitante sono d'accordo.

      No, il punto è l'ecosistema e la Terra come pianeta adatto all'uomo. Noi non causeremo la fine del pianeta, per quanta CO2 potremo mai emettere. Ma ho la sensazione che potremmo lasciarlo diverso. Che potremmo abbattere un equilibrio creatosi nel corso di millenni, il tutto in un paio di secoli. Senza l'ausilio di nessun meteorite. Non conviene cadere nell'illusione che il sistema sia così forte e stabile. L'equilibrio creatosi (adatto alla vita e adatto a noi) è molto più fragile di quello che sembri. E' un mix di così tante variabili che basta lo spostamento di qualcuna di queste per sconquassare il tutto. Anche Venere esiste, ma il suo effetto serra più accentuato del nostro lo rende un pianeta inospitale. Eppure Venere continua a orbitare attorno al Sole, no? Non sarà questo a preoccuparlo..

      Per quanto ci sforziamo di negarlo noi siamo diversi dalle altre specie animali. Non parlo da religioso o da filosofo. La nostra capacità di trasformare input e risorse in utensili complessi per risolvere i nostri problemi, i procedimenti razionali con cui lo facciamo, tutto questo ci pone su un piano diverso. Noi non siamo i dinosauri. Abbiamo modificato radicalmente il territorio così come abbiamo messo in crisi il modello biologico. O almeno io intendo come un segnale di crisi la rapida (sempre questo il problema, la velocità) scomparsa di specie animali. Il dodo, per rimanere in tema, non si è estinto per selezione naturale.

      Sul finale sono d'accordo con lei,così come su gli ambientalisti da discount.

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  5. A costo di essere retorico:

    Vedremo soltanto una sfera di fuoco
    Più grande del sole, più vasta del mondo
    Nemmeno un grido risuonerà
    E catene di monti coperte di neve
    Saranno confine a foreste di abeti
    Mai mano d'uomo le toccherà
    E solo il silenzio come un sudario si stenderà
    Fra il cielo e la terra per mille secoli almeno
    Ma noi non ci saremo, noi non ci saremo..

    E il vento d'estate che viene dal mare
    Intonerà


    un canto fra mille rovine
    Fra le macerie delle città
    Fra case e palazzi, che lento il tempo sgretolerà
    Fra macchine e strade risorgerà il mondo nuovo,
    Ma noi non ci saremo, noi non ci saremo
    E dai boschi e dal mare ritorna la vita
    E ancora la terra sarà popolata
    Fra notti e giorni il sole farà le mille stagioni
    E ancora il mondo percorrerà
    Gli spazi di sempre
    Per mille secoli almeno,
    Ma noi non ci saremo, non ci saremo...

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  6. @Evk: Carlin era un provocatore di prima categoria. Quando parla di religione poi... :)

    @ilcomizietto: Sicuramente. :)

    @Anonimo: Come esseri umani analizzimo costantemente pericoli come meteore o altri corpi che potrebbero piombarci addosso. Ce ne preoccupiamo noi, pero'. La Terra se ne frega abbastanza. ;)

    @Locomotiva: E' la frase che mi e' rimasta piu' impressa.

    @Luca Giustozzi: Penso che Carlin voglia provocare e, attraverso la provocazione, indurre un ragionamento. Sono d'accordo con te quando dici che noi esseri umani abbiamo accelerato il processo ma nel casino ci siamo dentro anche noi solamente che pochi se ne rendono conto. Se la sesta Grande Estinzione riguardasse noi, la Terra avrebbe modo di riprendersi e, dal suo punto di vista, qualche decina di migliaia di anni non e' che sia poi cosi' tanto tempo.

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  7. Una cosa è certa: abbiamo sempre bisogno, interiormente, di soluzioni nette. O catastrofi, o estinzioni, o il problema non esiste. Questo modo di pensare *fa parte* del problema :-p

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